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Sovraindebitamento: cosa fare?

Risoluzione delle crisi da sovra-indebitamento” Legge 3/2012 (“Salvasuicidi”) con le successive modifiche e integrazioni.

La procedura rappresenta una concreta soluzione per chi si trova nell’impossibilità di onorare i propri debiti, inclusi quelli fiscali

Ha come obiettivo quello di risolvere le situazioni di sovra-indebitamento scaturite da un innaturale e perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte. In altri termini risolve l’incapacità del debitore di soddisfare i debiti assunti.

Ad oggi presso vari Tribunali italiani numerosi casi hanno avuto esito positivo a dimostrazione che la Legge 3/2012 funziona ed è auspicabile un suo più ampio utilizzo.

L’obiettivo finale che si prefigge questa Legge è quello di dare l’opportunità a debitori meritevoli che si trovano in situazioni difficili, di superare la crisi, chiudere col passato, ripartire da zero e dare loro una seconda possibilità che è quella di riacquistare un ruolo attivo e produttivo sia per l’economia che per la società.

È importante farla conoscere, perché oggi il problema dell’indebitamento è un problema sociale che affligge sempre più frequentemente famiglie e imprenditori, persone che per motivi ( a volte incolpevoli) come la perdita del posto di lavoro, una malattia, la separazione coniugale, scelte finanziarie sbagliate, eventi interni alle società, e in questo preciso momento storico anche chiusure di aziende a causa della grave crisi economica derivante dalla pandemia, non riescono ad onorare i debiti pregressi e si trovano in una situazione di sovraindebitamento.

A CHI SI RIVOLGE:

Persone fisiche, soggetti non assoggettabili ad altre procedure concorsuali, nuclei familiari, consumatori, professionisti, imprenditori minori, imprenditori agricoli, imprenditori ittici, start-up innovative, comitati, associazioni, imprenditori che hanno cessato la propria attività da oltre un anno, le società di capitali in possesso dei requisiti di cui all’articolo 25 D.L. 179/2012, nonché i soci di società di capitali, amministratori di società ed oggi anche a piccoli imprenditori ( cioè quei soggetti giuridici con un fatturato annuo inferiore a 200.000 euro, debiti per meno di 500.000 euro e patrimonio inferiore a 300.000 euro). Sturt up innovative. Gli enti del Terzo Settore. Le società di capitali (nelle modalità di Accordo di ristrutturazione debiti e concordato minore). Enti privati non commerciali. Altri soggetti individuati dall’articolo 25 D.L. 179/2012. Il Nuovo sovra indebitamento ha ampliato i soggetti che ne possono fare richiesta (però in questa fase è meglio valutare caso per caso)

PROCEDURE:

Il legislatore con il termine di sovra indebitamento individua delle procedure da esperirsi presso le competenti Autorità. I principali (ma non gli unici) sono:

• Piano del Consumatore: è riservato ai consumatori. Il Giudice verifica quanto può essere pagato, salvaguardando una somma sufficiente a garantire il sostentamento del nucleo famigliare del privato in stato di Sovraindebitamento. Un imprenditore che ha cessato la propria attività è un consumatore. Lo sono anche gli ex soci delle società di capitali
• Concordato Minore: riservato alle imprese. Semplificando, può essere definito un “piccolo concordato” in cui si propone ai creditori un Piano sostenibile che diventerà effettivo se approvato da almeno il 60% dei creditori.
• Accordo di Ristrutturazione dei debiti: Da valutarsi caso per caso a seconda della natura del soggetto giuridico che ne voglia fare richiesta
• Liquidazione del patrimonio: nelle situazioni debitorie più difficili è possibile chiedere al Tribunale di pagare il debito con la liquidazione del proprio patrimonio, ottenendo, dopo tre anni dall’apertura della procedura, la cancellazione di ciò che non si è pagato con la vendita dei beni.
Attenzione: è interessante notare che, per il Piano del Consumatore non è necessario il consenso dei creditori: pertanto i debiti possono essere ridotti solo con l’intervento del Giudice.

OBIETTIVI:

Riduzione di buona parte del debito (ottenuto in alcuni casi anche dell’80%) , pagamento rateale del residuo rimanente che tenga conto e garantisca il soddisfacimento delle necessità di vita del debitore e della sua famiglia.

RISULTATI:

Con l’approvazione del piano vengono sospese tutte le procedure esecutive, compresi tutti i pignoramenti in corso, nonché le eventuali azioni avviate con il metodo delle vendite giudiziarie dell’Asta immobiliare. Cancellazione di tutte le segnalazioni nelle banche dati: Centrale Rischi, Crif, protesti, rating bancario, ecc. ecc.
Riprendere le sorti della propria economia oggi è possibile.

 

Per approfondimenti e maggiori informazioni contatta lo Studio legale Antonio Giulio Alagna all’indirizzo info@studiolegalealagna.eu

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